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ESSERE DONNE E ESSERE MADRI

Martina Croce IV LES

Da sempre non considerate se non per la procreazione, anche oggi le donne vengono

ritenute inferiori agli uomini per colpa delle “diversità” fisiche e, secondo il parere

della società, anche emotive. Da sempre veniamo considerate donne solo quando

partoriamo e la conferma è arrivata da poco, quando la senatrice Lavinia Mennuni ha

espresso la sua opinione sulla maternità. In un suo intervento durante il programma

Coffee Break su La7, la senatrice avrebbe infatti detto: «La mia mamma mi diceva

sempre: ‘ricordati che qualsiasi aspirazione tu abbia - e io volevo fare politica a 12

anni -, tu hai l’opportunità di fare ciò che vuoi, ma non devi dimenticare che la tua prima aspirazione deve esser quella di essere mamma a tua volta’. Allora, secondo

me, questa è una cosa che anche le donne della mia generazione di 46-47 anni

dobbiamo ricordare alle nostre figlie […] Dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano,

le associazioni, nel far diventare la maternità di nuovo cool. Far sì che le ragazze di

diciotto, vent’anni vogliano decidere di sposarsi e vogliano mettere al mondo una

famiglia».

Secondo la Mennuni, ragazze diciottenni devono essere pronte a sposarsi e ad avere

figli; seguendo il suo pensiero infatti, ragazze appena maggiorenni e difficilmente

abbastanza mature devono prendersi la responsabilità di crescere dei figli e devono

impegnarsi con un uomo per avere una famiglia. A 18 anni ragazze e ragazzi devono

poter vivere la propria giovinezza e devono poter fare esperienze per conoscere a

pieno il mondo. La senatrice, pur essendo lei stessa donna, non considera le diverse

problematiche dietro il suo pensiero, come ad esempio le difficoltà economiche o la

fatica che comporta avere un figlio in giovane età per ragazze che magari non hanno

un compagno o un lavoro o che non possono godere dell’appoggio di famigliari e

amici. I 18 anni non sono l’età giusta per crescere e prendersi cura di un altro essere

umano e il fatto che questa non sia la “prima aspirazione” di una ragazza non la rende

meno donna. La società deve rendersi conto che, in quanto esseri umani, tutti

abbiamo lo stesso valore e che ognuno di noi, uomini e donne, può decidere come

vivere la propria vita; se non ci si sente pronti ad avere figli o non si vogliono avere,

rimane una scelta personale che non può essere messa in discussione da nessuno e

non deve intaccare la nostra uguaglianza sociale. I figli non sempre rendono le donne

complete, perché ogni donna è a sé e ognuna di noi vale sempre e comunque a

prescindere dalle nostre scelte.

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